
Alle 11:30 del 18 giugno di 200 anni fa, in una pianura poco distante dalla cittadina di Waterloo, si scontrarono gli eserciti più forti dell'epoca. Circa 200 mila uomini. Da una parte la Grande Armée imperiale, decimata dei suoi uomini migliori da quasi un ventennio di interminabili battaglie. Guidata da un genio militare e da un grande stratega, ma anche da un despota illuminato, l'Imperatore Napoleone I, la cui missione era imporre con la forza il modello rivoluzionario francese al mondo intero. Dall'altra parte un aggregato di eserciti alleati, guidato da Arthur Wellesley, Duca di Wellington, un astuto e capace generale britannico, che già aveva sconfitto le truppe napoleoniche in Spagna. Dopo ore di cruenti scontri, alle 19:30 l'attacco disperato della guardia imperiale napoleonica si infranse contro la soverchiante forza alleata, miracolosamente rafforzata dall'arrivo sul campo di battaglia dell'esercito prussiano. L'esercito francese è in rotta e Napoleone fugge. I francesi lasciano sul campo circa 27 mila tra morti e feriti, gli alleati 24 mila. Alle 21 Wellington e Blucher, comandante delle forze prussiane, si incontrano alla locanda della Belle Alliance, nelle vicinanze del campo di battaglia: ha ufficialmente termine la battaglia di Waterloo con la vittoria alleata.
Con la disfatta napoleonica a Waterloo ha termine un lungo periodo di guerre e carneficine, ma anche di novità e moti libertari che hanno invaso tutta l'Europa. Un movimento antimonarchico e laico, che tendeva alla vera uguaglianza tra gli individui e alla libertà dei cittadini, contro il giogo della secolare tirannia aristocratica e clericale. Ha inizio un periodo di restaurazione che vedrà i popoli europei, e tra questi anche la popolazione italiana, sottomessi ad un potere dispotico e crudele. Ben presto l'Europa sarà nuovamente incendiata dai moti rivoluzionari che daranno vita progressivamente, di lì a un secolo, alle moderne monarchie costituzionali e alle repubbliche europee. L'idea di democrazia e libertà promulgata dal pensiero illuminista e imposta con le armi da Napoleone non muore a Waterloo. Quel giorno è stata persa una battaglia importante, che però non ha interrotto il naturale evolversi della storia.